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Verde pubblico, sette indagati in Comune

Secondo l'accusa i dirigenti non avrebbero predisposto un piano di manutenzione degli 80mila alberi, affidando i lavori senza gara alle solite ditte

La legge del 1992 che impone di piantare un albero per ogni nuovo nato, a Firenze è stata sistematicamente disattesa. Se così non fosse stato in città ci sarebbero 34mila alberi in più.

Al di la di questo, l'indagine della procura di Firenze sulla cura del verde pubblico ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 7 persone, dirigenti e funzionari del comune, indagate dal pm Gianni Tei per turbativa d'asta, turbata libertà nel progetto di scelta del contraente, falso, abuso d'ufficio, danneggiamento del patrimonio arboreo della città.

Per l'accusa i sette dirigenti non avrebbero mai adottato un provvedimento complessivo di manutenzione del verde, e non avrebbero mai effettuato una gara per affidare il servizio stabilmente a una ditta. Al contrario, tra il 2011 e il 2014 in 49 casi avrebbero fatto ricorso al cottimo fiduciario e all'affidamento diretto dei lavori di manutenzione del patrimonio arboreo, evitando di fare una gara pubblica.

In 13 casi il servizio sarebbe stato affidato alla stessa ditta. Secondo la procura, poi, si sarebbe ricorso con eccessiva frequenza a procedure di "somma urgenza", anche ad esempio per mettere in sicurezza gli alberi lungo il percorso dei mondiali di ciclismo nel 2013.

Dito puntato infine su alcuni abbattimenti di alberi sui viali, alle Cascine, effettuato in violazione dei vincoli paesaggistici e ambientali imposti dalla soprintendenza. Alberi che poi non sarebbero stati ripiantati e questo avrebbe causato l'impoverimento del patrimonio arboreo della città.