Cronaca

Mafia cinese dei trasporti, preso il boss dei boss

Sono in tutto 54 le persone indagate nell'operazione "China Truck" della dda di Firenze, Il grande capo ieri è stato seguito per le vie di Prato

Non lesindando in intimidazioni e violenze, nei confronti di autotrasportatori sia cinesi sia italiani, facevano sì che i camion a circolare per l'Europa fossero sempre i loro, quelli di due aziende pratesi. Le indagini della direzione distrettuale antimafia di Firenze, scattate nel 2011, hanno portato ad individuare un'organizzazione che a quanto pare operava con metodologia tipicamente mafiosa, per imporre la propria egemonia nel settore della logistica, sfruttando i camion anche per operazioni illecite con basi anche a Parigi, Madrid e Neuss, in Germania.

L'associazione sgominita era composta da persone provenienti in gran parte da due regioni cinesi soltanto, lo Zhejiang e il Fujian. Per 33 dei 54 indagati è stata disposta la misura cautelare in carcere.

Fra di loro anche uno considerato "il capo dei capi", residente a Roma ma titolare delle due ditte di autotrasporti con sede a Prato, dove gli indagati sono in tutto 25, dei quali 16 arrestati e 9 denunciati a piede libero. Altri arresti e denunce a Milano, Padova, Firenze, Pisa e all'estero.

La dda ha inoltre disposto il sequestro di 8 società, 8 veicoli, 2 immobili e circa 60 fra conti correnti e deposito titoli per un valore di diversi milioni.

Il "capo dei capi" ieri è stato seguito dai poliziotti nei suoi spostamenti a Prato dove, data la sua ossessione per i pedinamenti, avrebbe cambiato almeno otto volte mezzo. Una volta in un ristorante ha incontrato gli imprenditori cinesi locali, i quali hanno siflato dinanzi a lui inchinandosi. A lui si attribuisce anche l'imposizione della pace che mise fine alla lotta fra bande cinisi che insanguinarono a lungo il capoluogo toscano.La sessa cosa avrebbe fatto anche a Parigi, con le bande di Francia.