Arte

Una Firenze incredibile, tra Leonardo e Botticelli

La mostra si arricchisce con l’esposizione delle riproduzioni a grandezza naturale delle macchine da guerra progettate da Leonardo da Vinci

E' la navata della chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte ad ospitare in anteprima mondiale l’allestimento di Incredible Florence, una mostra che è allo stesso tempo uno spettacolo. Musica ed effetti sonori, 11 schermi giganti che riproducono ad altissima definizione effetti speciali, ricostruzioni 3D, multiproiezioni d’immagini e parti originali filmate per entrare in un inedito viaggio nel tempo attraverso gli oltre 2000 anni della storia di Firenze. 

Dalla nascita della città romana e di quella medioevale delle case torri, del Battistero e dei capolavori di Michelangelo e Botticelli, di rivivere battaglie avvincenti, di conoscere da vicino Dante, Da Vinci, Galileo, Savonarola, Lorenzo il Magnifico, per poi ritrovarsi infine ad ammirare le creazioni dei grandi stilisti che hanno reso la Firenze contemporanea capitale mondiale dell’alta moda.

Fino al 31 ottobre sarà anche possibile vedere le riproduzioni a grandezza naturale di alcune macchine da guerra progettate da Leonardo da Vinci. I macchinari, perfettamente funzionanti, sono stati realizzati per mano degli artigiani della famiglia Martelli, che da generazioni si tramandano l’arte di spadai, fabbri e armaioli, seguendo passo passo gli studi dei prototipi fatti dal genio di Vinci. 

Quello tra i Martelli e Leonardo, è tra l’altro un incontro che sembra destinato ad essere ricorrente nel corso dei secoli. Pare infatti che nei primi anni del 1500 fossero stati i loro avi ad aver ospitato il genio presso la propria casa per un lungo periodo del suo soggiorno fiorentino. Fu così che, dopo la sua morte, la famiglia iniziò a raccogliere e conservare una parte dei suoi schizzi e appunti, gli stessi divenuti poi parte dei vari codici ora conosciuti in tutto il mondo.

Oggi, si deve a Sergio Martelli, esperto delle tecnologie e dei segreti antichi degli armaioli d’Europa, con i suoi figli Silvano e Sandro, abili restauratori di oggetti in legno e ferro battuto, il concretizzarsi di un’idea che per anni era rimasta solo una fantasia: costruire le macchine da guerra di Leonardo come lui stesso avrebbe voluto fossero realizzate da una bottega dell’epoca.