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"Un sottopasso trasparente per la Firenze romana"

Gianni Greco su QUInewsFirenze lancia un appello al Comune di Firenze per approfittare dell'infrastruttura già presente sul viale Spartaco Lavagnini

"Perché non usare il sottopasso per ammirare la Firenze romana?" è la proposta che Gianni Greco, fiorentino appassionato di archeologia, ideatore e curatore di Vecchia Firenze Mia e noto speaker toscano lancia a Palazzo Vecchio.

Dopo l'articolo di QUInewsFirenze che ha raccontato la scoperta di manufatti romani emersi durante gli scavi sul viale Spartaco Lavagnini, Gianni Greco ci ha contattato per ricordare la sua battaglia per mantenere visibili gli scavi archeologici che a Firenze sono stati sempre ricoperti.

"Nel lontano 1975 - ricorda Gianni Greco - proposi all'allora amministrazione fiorentina di pavimentare piazza della Signoria in vetro per ammirare quanto emerso durante gli scavi archeologici" da allora Greco ogni volta che se ne è presentata l'occasione ha invitato a preservare e mostrare i ritrovamenti senza alterare lo stato dei luoghi ma creando delle finestre trasparenti.

"Sono il re della trasparenza" scherza Greco che però questa volta ci crede più del solito "I resti stavolta sono emersi esattamente in corrispondenza di una infrastruttura già presente, il sottopasso pedonale e ciclabile di viale Lavagnini e pertanto basterebbe creare una apertura con una vetrata per mostrare quanto trovato senza dover coprire tutto ancora una volta".

"La scoperta è ancor più sensazionale - aggiunge Greco - se pensiamo che ci troviamo fuori dal quadrilatero romano, tra il centro storico ed il torrente Mugnone in quella che era la periferia di Firenze. Con una vetrata salviamo gli scavi, non alteriamo il piano per il tram e creiamo un punto di attrazione delocalizzato".

Tra le battaglie di Gianni Greco c'è anche quella per il vecchio porto Leopoldino scoperto durante i lavori per il Ponte del Pignone per il tram alle Cascine, il manufatto perfettamente conservato è stato sezionato e portato via dal greto dell'Arno in attesa di una sua ricollocazione. Da allora sono passati quasi 13 anni.