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Turista morto, il Comune non sarà parte civile

Lo ha detto la vicesindaca Giachi riferendo in Consiglio comunale sulla tragedia costata la vita all'uomo di 52 anni ucciso da una pietra caduta

La decisione ancora non è presa definitivamente e molto dipenderà da quello che le indagini porteranno alla luce ma per il momento il Comune di Firenze "sta valutando di non costituirsi parte civile perché la colposità di questa tragedia ci spinge al momento a considerarla una terribile fatalità". Questo quanto spiegato dalla vicesindaca Cristina Giachi in aula a proposito della terribile morte del turista spagnolo Daniel Testor Schnell, 52 anni, ucciso sotto gli occhi della moglie da una pietra precipitata da un capitello. 

L'inchiesta della procura di Firenze vede indagati la presidente dell'Opera di Santa Croce Irene Sanesi, il segretario generale Giuseppe De Micheli, il responsabile tecnico Marco Pancani e l'architetto Laura Mannucci titolare della ditta specializzata che per ultima è intervenuta nella manutenzione dell'area in cui si è verificata la caduta. 

La vicesindaca ha anche spiegato che la basilica di Santa Croce non fa parte dei beni del Comune ma "tra quelli dell'amministrazione ci sono dodici complessi religiosi tra i quali San Salvatore al Monte, Santo Spirito, la Santissima Annunziata, il convento di Santa Maria Novella, Santa Maria del Carmine, San Giovannino degli Scolopi e San Carlo dei Barnabiti". "Per questi - ha aggiunto - abbiamo anzitutto un piano di manutenzione annuale, che per il 2017 ammonta a circa 280mila euro. C'è poi il programma triennale di manutenzione e controlli, che scade nel 2020, pari a quasi 12milioni di euro".