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Rischio usura per 9.260 imprese toscane

In alcune province aumentano le aziende esposte, mentre la Toscana è fra i territori a più alto tasso di reimpiego dei proventi illeciti. La mappa

Usura al sud, reimpiego dei proventi illeciti nelle regioni centro-settentrionali fra cui la Toscana dove i tentacoli di una piaga devastante come quella dei prestiti illegali a tassi stellari attentano alla salute di 9.260 imprese. A disegnare il quadro del rischio usura è l'ufficio studi della Cgia di Mestre che, provincia per provincia, mette a fuoco il numero di aziende da considerare esposte a rischio. 

A livello nazionale, fra il 2023 e il 2024 è stato registrato un saldo positivo di 2.600 unità, "prevalentemente di artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono 'scivolati' nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Di fatto, questa 'schedatura' preclude a queste attività di accedere a un nuovo prestito", denunciano gli esperti della Cgia mestrina.

La buona notizia è che la Toscana, 19a regione d'Italia per esposizione al pericolo di usura, viaggia in controtendenza: nell'arco di un anno le imprese considerate a rischio sono diminuite di 333 unità, da 9.593 a 9.260, con calo in quasi tutti i territori provinciali. Fanno eccezione infatti solo le province di Prato, Grosseto e Massa-Carrara.

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A Prato nel giro di un anno le ditte considerate a rischio sono aumentate di 16 unità, dalle 695 del 2023 alle 711 del 2024. Praticamente a ruota Grosseto (da 541 a 552, +11 unità), mentre al polo opposto terra felix risulta la provincia di Lucca dove in un anno ben 100 aziende sono uscite dall'area a rischio.

Ma ecco in dettaglio la mappa del rischio usura in Toscana.