Lavoro

"Riprendiamoci tutto, sciopero generale"

Centinaia di persone in corteo per le strade del capoluogo toscano nel giorno dello sciopero indetto da Usb, Confederazione Cobas e Cib Unicobas

Musica, cori e slogan hanno accompagnato la manifestazione organizzata nel capoluogo da Usb, Condeferazione Cobas e Cib Uniobas nel giorno dello sciopero generale di 24 ore. Il corteo è partito da piazza Indipendenza e ha sfilato per le strade del centro fino a piazza Santissima Annunziata. Analoghe iniziative si sono svolte a Pisa, Piombino e Livorno e in molte altre città italiane.

"Il governo Gentiloni e l’Unione Europea continuano ad annunciare una ripresa economica che vedono soltanto loro, mentre i padroni, attraverso continue decontribuzioni, impoveriscono le casse dell’INPS e fanno dire a Banca d’Italia che si deve innalzare l’età pensionabile a 70 anni - si legge in una nota inviata da Usb -  Giovani, donne e disoccupati vengono illusi con statistiche che glorificano l’aumento dell’occupazione senza segnalare che oltre l’80 per cento dei posti di lavoro sono precari a tempo determinato, a chiamata oppure a weekend. Buoni solo a dare sgravi fiscali alle imprese, come previsto anche nella prossima finanziaria".

I sindacati promotori dello sciopero chiedono quindi la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con veri aumenti salariali per tutti e la stabilizzazione del personale precario, il diritto a una vita dignitosa  senza ricorrere a straordinari ad oltranza, la diminuzione dell'età pensionabile, la cancellazione della legge Fornero e l'aumento delle pensioni.

"Gli accordi firmati da CGIL CISL UIL hanno eliminato i veri aumenti contrattuali - si legge ancora nella nota, trasferendo i soldi dei lavoratori a favore di sanità e previdenza private. Si smantella lo stato sociale e si introduce il welfare aziendale. Gli unici a guadagnare in questo sistema sono le imprese".

"La pensione deve tornare ad essere un diritto per tutti - scrive l'Usb - Le ultime riforme hanno allontanato l’età pensionabile e ridotto l’assegno, facendo crescere disoccupazione e povertà. Cancelliamo le riforme Fornero e Maroni, sistema retributivo per tutti, riportiamo i requisiti pensionistici come erano, aumentiamo e rivalutiamo le pensioni, con pensioni minime a 800 euro".