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Renzi "Gli scontrini? Il tempo è galantuomo"

Il premier su Rtl 102.5 commenta la nuova indagine della Corte dei Conti. Gli auguri di compleanno al padre Tiziano. Cosa disse lo chef Lino nel 2014

Matteo e Tiziano Renzi

La Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta sulle spese di rappresentanza di Matteo Renzi negli anni in cui era sindaco (dal 2009 al 2014) dopo un'intervista rilasciata da un ristoratore fiorentino al Fatto quotidiano (vedi qui sotto gli articoli correlati, ndr). 

Lo stesso ristoratore peraltro ha rilasciato nel febbraio 2014 un'altra intervista a QN-La Nazione dove dichiarava che Renzi, ai tempi in cui era sindaco di Firenze, pagava regolarmente i conti alla sua trattoria senza mai chiedere lo sconto.

Questo il link per leggere l'intervista su QN-LaNazione:

http://www.lanazione.it/firenze/curiosita/2014/02/16/1026524-matteo-renzi-lino.shtml

Oggi, rispondendo a una domanda del giornalista di Rtl 102.5, il presidente del Consiglio ha ammesso di essersi molto arrabbiato leggendo sui giornali la vicenda dei suoi scontrini.

"Questa storia non sta nè in cielo nè in terra - ha detto Matteo Renzi - Però poi ti rendi conto che è talmente evidente che si tratta di questioni assurde che stai alle regole del gioco. L'importante è avere la coscienza pulitissima".

Il premier ha poi parlato del padre Tiziano, indagato per bancarotta fraudolenta dalla procura di Genova. Al termine delle indagini, il pm ha chiesto l'archiviazione del fascicolo a carico di Renzi senior e per due volte il gip ha chiesto un supplemento di indagini.

"Da un anno e qualcosa mio padre, che non ha mai avuto un problema con la giustizia, è dietro a una vicenda di un avviso di garanzia - ha dichiarato Renzi - Viene chiesta l'archiviazione e immediatamente il pm dice sì puoi archiviare ma il giudice dice no e passano altri trenta giorni... Sono vicende che, facendo questo mestiere, bisogna sapere accettare".

"Oggi è il compleanno di mio padre, gli faccio gli auguri qui in radio, l'ho sentito stamattina, non lo festeggia molto felice - ha concluso Renzi -  Comunque sia il presidente del Consiglio è capo del potere esecutivo e quindi massimo rispetto per il potere giudiziario: da me non sentirete mezza parola se non di rispetto per i magistrati. Alla fine credo che la realtà sia più forte di tutte le polemiche".