Cronaca

"Nelle impronte sul sangue la firma di Cagnoni"

Depositate dal tribunale le motivazioni della condanna all'ergastolo inflitta al dermatologo fiorentino per l'omicidio a bastonate della moglie

Matteo Cagnoni

La condanna all'ergastolo per Matteo Cagnoni, 53 anni fiorentino, è arrivata lo scorso 22 giugno (vedi articoli correlati). Oggi sono state depositate le 374 pagine con le motivazioni della sentenza. La "verità processuale che si consegna" alla Corte d'Assise di Ravenna, si legge, "è quella che vede Matteo Cagnoni avere definitivamente marchiato con il rosso del sangue con entrambe le mani, la propria responsabilità". Si tratta delle impronte palmari trovate nella villa di famiglia nel centro di Ravenna nella quale si è consumato l'omicidio di Giulia Ballestri, 39 anni moglie del dermatologo fiorentino, finita a bastonate il 16 settembre 2016.

Dalla ricostruzione fatta dai giudici emergerebbe anche una ricostruzione parzialmente nuova del delitto, con la vittima scaraventata dalla furia dei colpi oltre la balaustra del ballatoio sul quale era stata attirata con la scusa di esaminare dei quadri per poi cadere nel salone sottostante. 

Nelle motivazioni si legge anche che per la Corte "è bene rimarcare che proprio la natura zoppicante, cangiante, fallace oltre che mistificatoria e per la gran parte menzognera" di quanto dichiarato dal dermatologo, "ha spesso instradato l'operato" dell'accusa la quale avrebbe addirittura, "proprio seguendo le tracce dichiarative di Cagnoni, introitato notevoli e anche decisivi supplementi d'indagine". 

Lo scorso 23 novembre Cagnoni è stato trasferito dal carcere di Bologna a Ravenna. Dal 19 settembre 2016, tre giorni dopo l'omicidio, si trova in custodia cautelare.