Per velocizzare i processi produttivi, in quelle due ditte erano stati rimossi dai macchinari i sistemi di sicurezza, i salvadita dalle cucitrici e gli antischeggia dai trapani a colonna: se ne sono accorti i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro (Nil) di Firenze nel corso di controlli estesi a tutta la città metropolitana.
Le violazioni, che hanno portato fra l'altro al divieto d'uso dei macchinari manomessi, sono state riscontrate all'interno di aziende di confezione e di realizzazione di parti metalliche d'accessori di abbigliamento rispettivamente nell'Empolese e nella piana fiorentina, gestite da persone di origine straniera, in particolare una cinese e un bengalese.
Le ispezioni hanno consentito ai militari di rilevare come fossero stati rimossi alcuni dispositivi di sicurezza per i lavoratori dalle attrezzature: "In una ditta - riferiscono i carabinieri del Nil in una nota - mancava la protezione salva dito di alcune macchine cucitrici".
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"Nell'altra, invece, quella contro le schegge che scaturiscono dalle lavorazioni con trapano a colonna. Il tutto per velocizzare le operazioni e massimizzare la produzione, esponendo a rischio i lavoratori", spiegano i carabinieri.
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A queste violazioni, nella ditta dell'Empolese si sono aggiunte carenze di igiene in cucina e bagno dei laboratori, mentre in quella dell'hinterland fiorentino era assente una valutazione di rischio aziendale. Un lavoratore era privo di formazione.
I carabinieri hanno emesso prescrizioni con tanto di tempi di regolarizzazione, vietando l'utilizzo delle attrezzature oggetto di violazioni.