Il disegno di legge messo in piedi dall'ex ministro Graziano Del Rio, approvato nelle scorse settimane in via definitiva, prevede un periodo di transizione tra il 22 giugno e fine dicembre, durante il quale i componenti delle Giunte provinciali potevano decidere se proseguire il proprio lavoro a titolo gratuito o se rassegnare le proprie dimissioni, aprendo la strada al commissariamento prefettizio.
A Firenze, nel giorno in cui è stato approvato il bilancio consuntivo per il 2013, il Presidente Andrea Barducci ha deciso, insieme a tutti gli assessori, di proseguire nel suo lavoro senza compenso. "Torneremo ognuno al suo lavoro - ha detto Barducci, che prima di buttarsi in politica lavorava presso un'azienda di comunicazione - e riuniremo la giunta alla sera, compatibilmente con gli impegni lavorativi di ciascuno".
“Ci avviamo verso un periodo molto complicato - ha aggiunto Barducci - perché ci troveremo ad affrontare una situazione del tutto inedita. Nella legge 56/14 vi sono delle incongruenze che dovremo cercare di risolvere con il buon senso, ma non sarà facile. Ad esempio, la legge Del Rio ci impone di non fare nuove spese e di limitarci alla conservazione del patrimonio. Attenzione! Dice patrimonio, non mantenimento dei servizi ai cittadini. Faccio un esempio: se nei prossimi sei mesi cede il tetto di una scuola, noi dobbiamo limitarci a chiudere la scuola per impedire danni ulteriori al patrimonio, ma non possiamo impegnare risorse per trovare soluzioni in breve tempo per eliminare i disagi. Non possiamo fare nuovi progetti per ospitare gli studenti, ce lo impedisce la legge”.