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Potenziamento Peretola, l'altolà dell'Università

“La nuova pista mette a rischio il Polo Scientifico” scrive il rettore Alberto Tesi, che non esclude possibili ricorsi "giuridici e amministrativi"

La pista da 2.400 metri disegnata dal masterplan del nuovo aeroporto Vespucci non è compatibile con lo sviluppo e la sicurezza del Polo Scientifico di Sesto Fiorentino: per tutelarlo, l'Università di Firenze è pronta ad opporsi con ogni mezzo, compreso il ricorso alla magistratura ordinaria e al Tar. A scriverlo nero su bianco, in una lettera pubblicata oggi dal quotidiano la Repubblica, è il rettore dell'ateneo di Firenze, Alberto Tesi, che non solo accoglie l'allarme lanciato nei giorni scorsi da ricercatori e professori del Polo, preoccupati per le conseguenze dei rischi derivanti dall'attività aeroportuale per le delicate strumentazioni dei centri CNR e Lens, fiori all'occhiello della ricerca toscana, ma annuncia anche che l'ateneo è pronto, se necessario, anche alla battaglia legale.

L'Università, scrive Tesi, non è contraria al potenziamento: però “il progetto della nuova pista dell’aeroporto presentato da Adf e recentemente approvato da Enac, che differisce in modo sostanziale da quanto prefigurato antecedentemente, desta forti preoccupazioni sul futuro del Polo scientifico”. In particolare, Tesi fa riferimento alle previsioni legate all’inquinamento acustico, alla compensazione idraulica, ma anche il fatto che sarebbe l' "unico caso in Italia, e forse al mondo, dove le attività universitarie si svolgerebbero in zone di rischio aeroportuale".

Di qui, l'invito alle istituzioni locali ad agire "perché la soluzione oggi proposta per il potenziamento dell’aeroporto di Firenze porti contestualmente alla perdita del Polo scientifico". E l'avvertimento, che sa di sfida: "L'ateneo sta valutando ogni possibile iniziativa sia di tipo giuridico che di tipo amministrativo a tutela del Polo scientifico e del suo sviluppo".