Cronaca

Inneggiava all'Isis sui social, subito a processo

Jalal El Hanaoui, 25enne marocchino da 17 anni in Italia, era stato arrestato a luglio per incitamento al terrorismo. Per lui deciso il rito immediato

Era attivissimo sui social network, Jalal El Hanaoui: davanti allo schermo del suo computer passava ore e pre, soprattutto di notte, intento a tessere le lodi del Califfato islamico, diffondere messaggi di odio religioso e innneggiare al jihad contro l'Occidente. "Ha successo chi muore martire: chi cancella i peccati versando il sangue entrerà in paradiso"  recitava uno dei post pubblicati su fecbook tramite uno dei suoi tanti alias virtuali. E ancora, pubblicava i video dei tagliagole dell'Isis aggiungendo questo commento: "Per alcuni sono assassini, per le mamme del Medio Oriente sono eroi".

Intercettato e tracciato a lungo dagli investigatori dellla direzione distrettuale antimafia di Firenze, Jalal era stato tratto in arresto con un blitz da parte della Diogos di Pisa nella casa alla periferia di Ponsacco in cu vive da oltre 15 anni con la famiglia originaria del Marocco, e poi tradotto nel carcere pisano Don Bosco, con l'accusa di aver divulgato materiale rivolto all'incitamento al violenza con finalità terroristiche. 

Ora per lui, che è tutt'ora recluso nel carecere pisano, il gip di Firenze Anna Liguori ha disposto il giudizio immediato, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore della Dda di Firenze, Angela Pietroiusti. L'apertura del processo davanti alla corte d'assise di Pisa è fissata per il prossimo 19 febbraio.

Nei prossimi giorni la difesa deciderà se aderire alla richiesta della Dda, già accolta dal gip, o se invece chiedere il rito ordinario.