Attualità

Oltre 60mila fulmini su Firenze

Il fenomeno meteorologico è stato definito con molti nomi: tromba d'aria, uragano ed anche downburst. La foto è stata mostrata dal TGR Toscana

La foto trasmessa dal TGR Toscana

La foto scattata da Tigliano sulle colline di Molin del Piano nel comune di Pontassieve è eloquente e parla da sé. E quello che è certo è che Il nubifragio particolarmente violento e non prevedibile è stato legato al caldo. A spiegarlo alle agenzie è Bernardo Gozzini, direttore del centro meteo Lamma del Cnr e della Regione Toscana: "Questi eventi diventano sempre più frequenti ma quello che colpisce è l'intensità. Negli ultimi 15 anni fenomeni come questi si sono triplicati e la loro forza è aumentata dal 30 al 40%. Il 5 marzo ad esempio sono state registrate in Toscana raffiche con 160 chilometri orari. Oramai il cambiamento climatico è in atto- Sono eventi difficili da localizzare con precisione. A Firenze i danni sono stati concentratissimi".

Le cifre parlano chiaro: più di 50 millimetri in un'ora e mezza, con picchi di intensità di 22 millimetri in 15 minuti, pioggia che solitamente  cade in un mese piovoso.

Alcuni meteorologi hanno definito il fenomeno "downburst". Ovvero che  l'aria calda proveniente da sud ovest si è arricchita di umidità sopra il Mar Tirreno, formando una cella temporalesca seminando tuoni fulmini e pioggia, soprattutto sui quartieri orientali di Firenze.

Un downburst è una forte corrente discendente che causa un deflusso improvviso in tutte le direzioni a partire dal punto in cui la corrente è scesa, con venti dalla intensità tipica di quelli associati alle trombe d'aria. 

La presenza di questi fenomeni fu suggerita dallo studio di alcuni incidenti aerei apparentemente inspiegabili avvenuti negli Stati Uniti, ma tutti dovuti ad una forte ed improvvisa perdita di quota durante temporali particolarmente intensi.