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L'aereo ha preso fuoco prima dello schianto

Si rafforza l'ipotesi del guasto dopo l'incidente in cui sono morti il maggiore Stefano Romito e Rodolfo Mandò, radiologo a Ponte a Niccheri

Foto da facebook

I vigili del fuoco sono sempre al lavoro tra i rottami dell'ultraleggero che si è schiantato nel bosco tra Montrago e Modine, nel territorio di Loro Ciuffenna. L'incidente ha causato la morte del maggiore dell'aereonautica Stefano Romito, 39 anni, di stanza a Pisa, e Rodolfo Mandò, di 47 anni, tecnico radiologo all'ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri. Entrambi erano originari di Figline Valdarno. 

Dopo l'apertura dell'inchiesta da parte della procura di Arezzo, prende sempre più campo l'ipotesi del guasto tecnico come causa dell'incidente. Sembra infatti che l'aereo abbia preso fuoco in aria prima di schiantarsi al suolo. 

Il maggiore Romito, che si trovava ai comandi del velivolo decollato dall'aviosuperficie Valle del Pero a Cavriglia, aveva alle spalle cinquemila ore di volo ed era appena tornato da Dubai. Romito era maggiore del 46 mo aereostormo dell’aeronautica militare di Pisa. L'uomo, sposato, abitava a San Giovanni Valdarno. Nel tempo libero faceva il volontario alla Misericordia.

Il passeggero Rodolfo Mandò era tecnico radiologo all'ospedale Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli. Il collegio professionale interprovinciale dei tecnici sanitari di radiologia medica delle province di Firenze, Arezzo, Prato, Pistoia, Lucca e Massa Carrara ha espresso il proprio cordoglio per la morte del collega definito come "scrupoloso, competente e disponibile con tutti". La sua scomparsa, spiegano, "lascia un vuoto incolmabile".