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La solidarietà a Mika contro l'omofobia

Un manifesto imbrattato con frasi omofobe, la denuncia, il tam tam sui social e poi la rimozione. Molti hanno risposto all'hashtag #rompiamoilsilenzio

Tutto è partito dalla foto denuncia di una fan del cantante libanese Mika che si è accorta che a Firenze alcuni manifesti che annunciavano il concerto del cantante del 30 settembre al Mandela Forum, erano stati imbrattati con una scritta omofoba, "Frocio", a grandi caratteri neri sopra l'immagine del cantate.

Mika ha deciso di postare la foto in forma di denuncia sul suo profilo ufficiale, lanciando l'hashtag #rompiamoilsilenzio, che è diventato subito virale ed arrivato al vertice della giornata su twitter.

"Avevo visto la scritta sui miei manifesti e il mio istinto era di lasciar stare...", scrive Mika. Gli hashtag si sono continuati a moltiplicare, in un coro di solidarietà su twitter: #lamorefaquellochevuole, #NoisiamoconMika.

''Che l'odio di alcune persone, una cosa che conosco bene, era meglio ignorata. Ma voi avete ragione'', è quindi sceso in campo anche Mika. Per scrivere ancora: ''Non ho paura di chi discrimina. Nessuno deve averne. L'amore fa quel che vuole", e quindi #Rompiamoilsilenzio, grida il giudice di X-Factor.

Sul web, tra i tanti commenti, anche la solidarietà del sindaco di Firenze: "#firenze non è omofoba ma città aperta #RompiamoIlSilenzio": scrive Dario Nardella, su twitter. Ma poi dal web si torna in strada e lo stesso Nardella ordina la rimozione del manifesto imbrattato che ha scatenato le polemiche, l'indignazione, i commenti e la solidarietà. Dopo aver fatto rimuovere il manifesto di Mika con la scritta omofoba, il sindaco di Firenze ha infine annunciato che la polizia municipale provvederà ad informare l'autorità giudiziaria. Il manifesto, che era in via Giovanni dei Marignolli angolo via Gordigiani, è stato tolto.