Attualità

Il Diamante Fiorentino può tornare in Toscana

La Regione ha avviato un dialogo con Carlo d'Asburgo-Lorena: la gemma, per volontà di Anna Maria Luisa de' Medici, doveva restare in Toscana

L'assessora Manetti, il presidente Giani e il direttore Lastrucci con il dipinto

Una svolta nella storia del leggendario Diamante Fiorentino, ovvero la gemma acquistata grezza nel 1601 da Ferdinando I e tagliata a Firenze sotto Cosimo II, che però dopo la Seconda guerra mondiale scomparve dalla scena pubblica, restando custodito dall'imperatrice Zita di Borbone-Parma.

Oggi, però, la Regione Toscana ha avviato ufficialmente un’interlocuzione diretta con Carlo d’Asburgo-Lorena, capo della Casa d’Asburgo e attuale proprietario del Diamante Fiorentino. Si tratta di un passo storico: la Toscana è infatti la prima istituzione italiana a intessere un rapporto diretto e dedicato esclusivamente al futuro del diamante, con l'obiettivo di riportarlo dov'è sempre stato, almeno temporaneamente. "Non è solo una questione morale, ma storica e documentata - ha dichiarato Eugenio Giani, presidente della Regione - nell'allegato del Patto di famiglia del 1740 il Diamante Fiorentino è chiaramente indicato tra le gioie unite allo Stato, destinate a rimanere in quella Toscana che ha ancora la conformazione del Granducato, a ornamento pubblico e a beneficio dei visitatori. È uno dei lasciti più alti di Anna Maria Luisa de’ Medici, che appartiene alla storia dell’umanità".

L'iniziativa, infatti, ha impegnato la Regione in sinergia con il Museo de’ Medici e l’Archivio di Stato di Firenze. Alla fine di uno studio sistematico di tutti i documenti di successione tra le dinastie Medici e Lorena, è stato riportato alla luce il dettaglio cui fa riferimento proprio Giani: nell’allegato al Patto di famiglia, datato 1740, Anna Maria Luisa de’ Medici volle esplicitamente che il gioiello restasse "unito allo Stato della Toscana". Una volontà che assume oggi un significato profondo, visto che la Toscana attuale è l'unica tra le regioni italiane ad aver conservato la medesima conformazione territoriale che aveva ai tempi di Cosimo I de' Medici

Il dialogo avviato con l'erede Carlo d’Asburgo-Lorena punta, nell'immediato, a organizzare una mostra evento che possa riportare il "Fiorentino" a casa. "È una storia affascinante e complessa, che sembrava perduta e che oggi torna alla luce - ha commentato Cristina Manetti, assessora regionale alla Cultura - l’Elettrice Palatina volle che questo bene restasse legato alla Toscana e noi intendiamo far valere quella volontà. Per questo abbiamo avviato un primo contatto con l’erede, affinché il diamante possa tornare a essere ammirato nella sua terra di appartenenza".

A supporto di questa operazione culturale, è stato presentato un ritrovamento eccezionale: un ritratto originale e inedito della granduchessa Maria Maddalena d’Austria, opera autografa di Orazio Fidani. Il dipinto, svelato dal direttore del Museo de’ Medici Samuele Lastrucci, offre un primo piano della granduchessa che indossa il gioiello. Si tratta, a oggi, della fonte iconografica pittorica più autorevole e dettagliata mai rinvenuta, che permette di ammirare la gemma con una precisione finora sconosciuta.