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Uffizi infestati dai Pokemon, c'è anche Bulbasaur

Dilaga l'epidemia globale di Pokemon go, l'ultimo gioco della Nintendo: decine di mostriciattoli avvistati anche a Palazzo Pitti e a Boboli

Bulbasaur

Molti dei direttori dei più famosi musei del mondo hanno già deciso di proibire la caccia ai pokemon fra le opere d'arte. Certo che è difficile scoraggiare i plagiati da Pokemon go, ll'ultimo gioco per smartphone della Nintendo, una caccia virtuale ai mostriciattoli della saga giapponese catapultati all'interno del mondo reale. Roba da far impazzire milioni di persone in pochi giorni (vedi articolo correlato). E da far schizzare alle stelle le quotazioni della Nintendo.

Nessun luogo della Terra è pokemon free (per giocare si utilizza il gps del telefonino) e quindi decine di animaletti sono stati avvistati anche nelle sale e nei corridoi della Galleria degli Uffizi e di Palazzo Pitti. Popolatissimo anche il giardino di Boboli. E in qualche caso si tratta dei mostri più rari e ricercati, come Rattata e Bulbasaur.

Per adesso il direttore del polo museale Eike Schmidt sorride di questa mania collettiva, anche alla luce del fatto che pochi mesi fa proprio gli Uffizi hanno ospitato un altro genere di clandestini, le zecche.

"Questa volta siamo infestati dai pokemon e non dalle zecche - ha commentato - Un'infestazione puramente virtuale. Meno male".

Per venerdì 29 luglio, alle fattorie di Maiano di Firenze, è stato organizzato un raduno. Ma ce ne sono altri in preparazione, anche nel centro storico.