L'annuncio di 50 esuberi arrivato dall'azienda nel Novembre 2024 fu un'autentica doccia fredda per i lavoratori della Targetti Sankey, stabilimento storico della realtà produttiva fiorentina e toscana in cui l'azienda intendeva chiudere la produzione mantenendo solo 40 dei 90 posti di lavoro presenti.
Da lì una negoziazione complicata e lastricata di rotture, poi venerdì scorso il nuovo incontro sulla vertenza a Firenze, presso la presidenza della Regione Toscana. Al tavolo istituzionale convocato da Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali del presidente Eugenio Giani, erano presenti Dario Danti, assessore con deleghe al lavoro del Comune di Firenze; la Città metropolitana, le organizzazioni sindacali e i consulenti della 3F Filippi, azienda di illuminotecnica che ha rilevato lo storico marchio fiorentino.
“Abbiamo chiesto ai consulenti e al management aziendale presente di poter incontrare la proprietà, per verificare la possibilità di trovare un punto di caduta condiviso, che tenga conto delle difficoltà finanziarie manifestate dall’azienda ma che provi anche a rilanciare l’attività d’impresa a Firenze", ha spiegato Fabiani a margine del summit.
"Al tavolo l’azienda ha infatti presentato una proposta diversa rispetto a quella iniziale, che avevamo definito ‘irricevibile’. Ma si tratta di una proposta ancora insufficiente per mettere in sicurezza l’unità produttiva di Firenze e per gettare reali basi di rilancio di un marchio che è sempre stato un’eccellenza fiorentina e Toscana”. La trattativa è ripresa, adesso prosegue.