Cronaca

Stupro, in procura il secondo carabiniere

I pm hanno ascoltato per un'ora il militare accusato di violenza sessuale insieme a un collega da due studentesse americane. Stessa linea di difesa

Si è presentato spontaneamente insieme al suo avvocato nella sede della procura di Firenze Pietro Costa, il secondo carabiniere accusato di aver stuprato insieme a un collega appuntato, Marco Camuffo, due studentesse statunitensi di 21 anni in stato di ebbrezza (vedi qui sotto gli articoli collegati). L'appuntato si era già recato di sua iniziativa nei giorni scorsi in procura per parlare con la pm che coordina le indagini, Ornella Galeotti, ammettendo di aver avuto un rapporto sessuale con una delle due ragazze durante un turno di servizio e specificando che, a suo avviso, la giovane era consenziente.

Qualora il secondo carabiniere non si fosse presentato spontaneamente per fornire agli inquirenti la sua versione dei fatti, la procura lo avrebbe comunque convocato per un interrogatorio. Stando ad alcune indiscrezioni, la linea difensiva di Costa sarebbe stata identica a quella del collega: i rapporti sessuali ci sono stati, le ragazze erano consenzienti. 

Entrambi i carabinieri sono stati sospesi dal servizio e la loro condotta sarà giudicata anche dalla procura presso il Tribunale militare.

Oggi è arrivata a Firenze anche la madre di una delle due studentesse. Le giovani, il mattino dopo il fatto, sono andate in questura e hanno denunciato di essere state violentate da due carabinieri che, intervenuti davanti a una nota discoteca per alcuni disordini, poi si sarebbero offerti di accompagnarle a casa. E proprio nell'androne e nell'ascensore del palazzo si sarebbero consumati, secondo il loro racconto, i due stupri. 

Notizia in aggiornamento