Cronaca

Seviziò e uccise Andreea, condanna confermata

La Corte di Appello ha ribadito i 20 anni di carcere inflitti in primo grado a Riccardo Viti, l'idraulico conosciuto come il maniaco delle prostitute

Andreea Cristina Zamfir, la vittima

La pubblica accusa, il procuratore generale Fabio Origlio, aveva chiesto l'ergastolo per Riccardo Viti ma la Corte di Appello ha deciso di confermare la condanna del processo di primo grado: vent'anni di carcere.

Si conclude così questa seconda parte della vicenda processuale dell'idraulico fiorentino di 55 anni accusato di aver violentato e seviziato con un bastone Andreea Cristina Zamfir, una prostituta romena caricata in auto poco prima, fino a provocarne la morte.

L'omicidio avvenne il 5 maggio 2014, di notte, sotto un cavalcavia dell'autostrada. Viti lasciò il corpo senza vita della vittima legato a una sbarra di ferro che chiude una strada senza uscita di Ugnano, frazione della periferia fiorentina. I soccorritori trovarono la giovane nuda, riversa sulla sbarra, le braccia allargate come in una crocifissione.

Le indagini successive portarono alla luce terribili retroscena: Riccardo Viti aveva già aggredito con modalità altre analoghe altre prostitute a cui chiedeva di soddisfare a pagamento precise prestazioni sessuali, come legarle e penetrarle con pali e bastoni. Una volta appartato con le prescelte però, perdeva la testa e iniziavano le sevizie. Sono almeno cinque le violenze sessuali contestate all'idraulico dagli inquirenti, messe in atto fra il 2011 e il 2014 a Firenze e a Calenzano.

Riccardo Viti, incensurato, fu arrestato pochi giorno dopo il delitto in una villetta dove viveva con i genitori, con la moglie e con il figlio avuto da questl'ultima durante una precedente relazione.