Via a nuove perquisizioni anche con l'impiego del luminol nel giallo della scomparsa di Kata, la bambina di 5 anni svanita nel nulla lo scorso sabato 10 Giugno da un edificio allora occupato abusivamente alla periferia di Firenze.
Oggi 29 Giugno, mentre i genitori della piccola Kataleya Alvarez sono stati di nuovo ascoltati per ore dai carabinieri, le ricerche hanno portato gli investigatori anche con personale dei reparti della scientifica in alcuni box e garage di uno stabile confinante col cortile dell'ex hotel occupato in cui la bimba viveva con la mamma e il fratellino fino al momento della scomparsa.
Le ispezioni e i rilievi di stamani sono stati effettuati in esecuzione di un decreto di perquisizione emesso dalla procura fiorentina.
L’attività ha visto anche l'impiego del luminol, sostanza usata per individuare tracce di sangue non visibili a occhio nudo. La ricerca, spiegano gli inquirenti, era tesa alla ricerca di eventuali tracce utili a ricostruire possibili vie di fuga attraverso cui la piccola Kata potrebbe essere stata fatta uscire dal complesso occupato.
Finora gli inquirenti hanno passato al setaccio l'intera zona sia con sopralluoghi diretti effettuati anche con i corpi speciali di Gis, Ros e Sis (Gruppo d'intervento speciale, Raggruppamento operativo speciale e Sezione investigazioni scientifiche), sia passando al setaccio ripetutamente e fotogramma per fotogramma le immagini riprese dagli impianti di videosorveglianza della zona e della città. A questa attività si è accompagnato l'incessante ascolto di persone informate sui fatti.
E poi c'è il dna di Kata, rilevato da un suo spazzolino e avviato a comparazione con quello degli ormai ex occupanti di quello stabile del mistero, sgomberati alcuni giorni dopo la scomparsa della bimba ma a cui è stato prelevato nei giorni scorsi e a tappeto un campione di dna.