Quarantacinque minuti di terrore a Firenze per una psichiatra e un'infermiera aggredite all'interno di un ambulatorio del centro di salute mentale da un paziente che impugnava un coltello e un cacciavite e con sé aveva una tanica sospetta: avrebbe potuto essere piena di liquido infiammabile o di carburante.
L'uomo venerdì scorso ha tenuto a lungo le due sanitarie sotto sequestro, minacciandole. Poi, d'improvviso, si è allontanato. Nessuna conseguenza fisica, dunque, ma tanta paura e un gesto di violenza contro il personale sanitario che si inserisce in una lunga, triste scia.
La psichiatra e l'infermiera hanno ricevuto la solidarietà del mondo sanitario e dei colleghi. Il presidente dell'Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo, in una nota ha sottolineato: "Le aggressioni verso tutto il personale sanitario non sono più sostenibili e richiedono un intervento protettivo urgente. Serve un altro omicidio per comprendere che dobbiamo fare qualcosa? A distanza di poco più di un anno dall'omicidio della psichiatra Barbara Capovani a Pisa, la storia ha rischiato di ripetersi".