Diritti salariali, applicazione del contratto e raggiungimento degli orari: queste le principali rivendicazioni che ieri a Firenze hanno portato a protestare i lavoratori in appalto del settore dei beni culturali.
Nell'iniziativa organizzata da Usb Firenze e Workers in Florence, sono stati esposti striscioni prima nel piazzale degli Uffizi e poi nella Galleria dell'Accademia, ai piedi del David di Michelangelo. "Firenze culla dello sfruttamento", vi si leggeva.
"Abbiamo deciso di fare un flash mob alla Galleria dell’Accademia, sotto il David di Michelangelo. Sinonimo di coraggio e determinazione contro ogni sopruso", sono le parole affidate ad una nota da Mario Carluccio di Usb.
"L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dei beni culturali di Firenze chiede ancora una volta la revisione del sistema di appalti, l’applicazione del contratto Federculture e, nel lungo termine, la progressiva reinternalizzazione di servizi e personale", recita ancora il comunicato.