Il cornicione della pizza napoletana si può mangiare a cuor leggero, non è affatto pericoloso per la salute e di certo non è cancerogeno. A scagionare il bordino più cotto della pizza sono stati studiosi dell'università di Napoli e della Tuscia in collaborazione col superpizzaiolo Enrico Coccia.
La lieta novella è stata affermata stamani 23 Marzo in Toscana nel convegno Pizza napoletana tra tradizione e innovazione svoltosi all'Accademia dei Georgofili di Firenze.
La notizia è semplice e gustosa ma la sua spiegazione scientifica, esplicitata da Mauro Moresi dell'Accademia dei Georgofili, risiede nel regno del complesso e in particolare nella quantità di acrilammide contenuta in bassa quantità per via dei ridottissimi tempi di cottura della pizza nel forno a legna, 90 secondi giuppersù.
Non solo, come ha sottolineato il docente dell'università di Napoli Federico II Paolo Masi la superficie di pizza che si brucia è irrisoria rispetto al peso della pizza. E allora: a tavola!