Attualità

Via a Pitti Uomo, il tempo della moda

Con 832 brand decolla la kermesse alla Fortezza da Basso di Firenze. Il tema? La dimensione temporale del fashion. Inaugurazione col ministro

PittiTime è il filo conduttore della 105a edizione di Pitti Uomo

Tempus fugit e con lui le collezioni di moda che corrono al passo del tempo quotidiano, di quello della storia e della stagionalità: con 832 brand per il 46% internazionali, la 105a edizione di Pitti Uomo ha aperto i battenti oggi proprio mettendo al centro della kermesse alla Fortezza da Basso di Firenze una riflessione sul rapporto fra il tempo e l'universo del fashion

Tempo percepito, intuito, reale, virtuale, fuggevole, inconquistabile, tempo che accelera, decelera, cerca un ritmo. Un po' come la moda. Ecco perché PittiTime è il tema che caratterizza i saloni invernali di Pitti Immagine e la nuova campagna adv di Pitti Uomo, diretta dal regista Leonardo Corallini e coordinata dal creative director Angelo Figus.

“Niente più della scansione temporale assomiglia a Pitti Uomo che, puntuale, a ogni stagione arriva per proporre, presentare, confrontarsi, anticipare, cambiare", commenta Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine. “E sul tempo riflette anche la moda, accelerando le collezioni in sincopate sequenze di capsule, stabilizzandosi nel timeless, definendo il quiet luxury di capi che non passano, nella continua ricerca di un heritage identitario come segno di continuità". 

Il filo conduttore dunque c'è, e su di esso si dipana un'edizione invernale destinata a concludersi il 12 Gennaio e tenuta a battesimo dalle più alte cariche istituzionali dal ministro per le imprese e il made in Italy Adolfo Urso ai presidenti della Regione Toscana Eugenio Giani e del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.

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Non solo una vetrina per le collezioni dell’Autunno/Inverno 2024-2025, ma anche un luogo che fa da specchio alle tendenze, alla creatività e alle nuove istanze che attraversano la società.

Il presidente Giani tuttavia è rimasto calato sulla contingenza, che per il distretto moda toscano si chiama post alluvione: “C'è la necessità che il governo supporti il rilancio e la ripresa delle imprese toscane del settore moda colpite dall'alluvione. Il mio primo pensiero è questo", ha detto rivolto al ministro Urso. 

Ed ha aggiunto: "Sento, quindi, di poter parlare a un interlocutore cui spero possa risuonare l’appello per le imprese della moda che operano proprio fra Firenze e Pistoia e lo voglio fare proprio nell’occasione in cui la Toscana e Firenze si mostrano un po’ come le capitali del sistema moda".

“Questa manifestazione ci dice non solo che la Toscana è la capitale della moda, ma anche quanta maestria ci sia nell’artigianato della nostra regione", ha sottolineato Mazzeo.

Alte le aspettative espresse dall'amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone: “Pitti Uomo è a tutti gli effetti un momento di confronto irrinunciabile che rende Firenze leader nel settore delle manifestazioni dedicate alla moda. Dal nostro osservatorio speciale cogliamo la voglia dei brand di essere presenti, di farsi vedere e incontrare i clienti. Su questo fronte, siamo fiduciosi in una larga partecipazione di buyer esteri".