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È morto Enzo Collotti, storico della Resistenza

Lo studioso ha dedicato la vita alla ricostruzione della seconda guerra mondiale sia come accademico che come autore di prestigiose pubblicazioni

Enzo Collotti

Una carriera e una vita dedicate alla ricostruzione della seconda guerra mondiale, dei crimini nazifascisti che con sé ha portato il conflitto e della Resistenza italiana ed europea: e adesso è morto lo storico Enzo Collotti, spentosi ieri nella sua dimora fiorentina all'età di 92 anni.

Il ricordo dello studioso, tra i più autorevoli nel panorama storiografico contemporaneo, sui social arriva in un crescendo dalle varie realtà dedicate alla memoria di quei fatti. Il cordoglio è collettivo e in l'ondata di lutto arriva dall'Istituto Nazionale Ferruccio Parri - dove Collotti fu nel comitato direttivo e scientifico e direttore della rivista Italia Contemporanea - come dal Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, dall'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned), dagli Isituti storici della Resistenza come quelli di Firenze e di Pistoia. 

Sposato con la storica Enrica Pischel, specialista della storia dell'Asia scomparsa nel 2003, come accademico Collotti aveva insegnato in numerosi atenei italiani tra cui Trieste e Bologna, fino all'approdo all'università di Firenze dove è rimasto titolare della cattedra di storia contemporanea fino al suo ritiro dall'insegnamento, nel 2000. All'attività di formazione Collotti ha unito un'alacre produzione saggistica ponendo costantemente al centro dei suoi studi il nazionalsocialismo e il fascismo in Germania, Austria e Italia.

Messinese d'origine, a Messina era nato il 15 Agosto 1929, lascia la Sicilia per Trieste nel 1941 insieme alla sua famiglia. Dieci anni dopo, ecco la laurea in giurisprudenza con una tesi sul tema del lavoro nella Costituzione italiana e le prime collaborazioni con le riviste Il Ponte di Piero Calamandrei e Occidente