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Mattarella in Toscana per Georgofili e Don Milani

Il capo dello Stato al mattino a Barbiana e poi a Firenze per i 30 anni della strage mafiosa. Meloni: "Nessun italiano potrà mai dimenticare"

Il presidente Mattarella al Palazzo di Giustizia di Firenze, accolto dal presidente della Regione Giani e dal sindaco Nardella

Trent'anni fa la strage mafiosa di via dei Georgofili a Firenze, e oggi 27 Maggio per commemorare il doloroso anniversario è arrivato in Toscana il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha preso parte a una cerimonia ufficiale organizzata al Palazzo di Giustizia del capoluogo toscano dalla Corte d'appello dopo la mattinata trascorsa a Barbiana, nel territorio comunale di Vicchio in Mugello, per celebrare il centenario della nascita di Don Milani.

Mattarella è stato accolto al Palagiustizia del capoluogo toscano dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dal sindaco di Firenze Dario Nardella, mentre alla cerimonia in auditorium tra gli altri sono intervenuti - oltre al presidente della Corte d'appello di Firenze Alessandro Nencini - il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra, il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Fabio Pinelli e il presidente della Corte di cassazione Margherita Cassano.

"La strage dei Georgofili ha segnato profondamente Firenze e l’Italia. E’ stata una strage drammatica che pose la Toscana di fronte al fatto che la mafia poteva essere in mezzo a noi, nella nostra realtà", ha affermato Giani. 

"La presenza del presidente della Repubblica al Palazzo di Giustizia di Firenze, oggi, è veramente il suggello della reazione e del contrasto alla mafia, alla criminalità organizzata", ha proseguito il governatore.

E sulla strage di via dei Georgofili è intervenuta oggi anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni anche via Twitter: "Nessun fiorentino, nessun italiano, potrà mai dimenticare la strage dei Georgofili. Così come nessuno potrà mai cancellare dalla memoria quegli anni così difficili per la nostra Nazione, segnati da altri sanguinosi attentati e stragi", recita il suo messaggio.

Erano le 1,04 del 27 Maggio 1993: un boato squarciò la notte di Firenze infiammando la Torre del Pulci in via dei Georgofili. La mafia aveva fatto esplodere un furgoncino imbottito di tritolo. Cinque le vittime: l'intera famiglia Nencioni con papà Fabrizio di 39 anni, mamma Angela di 31 e le piccole Nadia e Caterina di 9 anni e meno di due mesi e lo studente Dario Capolicchio, 22 anni.