Un nuovo strumento bioinformatico in grado di rilevare in tempo reale le alterazioni geniche nelle malattie tumorali attraverso i dati ottenuti da sequenziatori di DNA di ultima generazione basati sui nanopori. A realizzarlo è stato un gruppo di ricerca interdisciplinare dell'Università di Firenze.
Le implicazioni, si legge in una nota dell'Ateneo, sono molto rilevanti perché i tempi rapidi del processo permettono di agevolare lo studio delle possibili evoluzioni dei tumori e della loro resistenza ai trattamenti farmacologici, aiutando anche nella scelta dei farmaci.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista "Bioinformatics" e sono il frutto del lavoro di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione, del Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica, del Centro di ricerca e innovazione per le malattie mieloproliferative (Crimm) e della Sod di Diagnostica Genetica dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi a Firenze.