Cronaca

La figlia di Totò Riina indagata per estorsione in Toscana

Due gli episodi contestati alla donna e al marito, agiti in danno di altrettanti imprenditori. Il tribunale del riesame ha chiesto l'arresto

Il palazzo di giustizia di Firenze

La figlia e il genero del boss di Cosa Nostra Totò Riina sono indagati in concorso per estorsione e tentata estorsione aggravati dal metodo mafioso ai danni di due imprenditori toscani.

Il tribunale del riesame per i coniugi ha richiesto l'arresto con misura di custodia cautelare in carcere, così come richiesto dalla procura di Firenze. 

In precedenza, come ricordato in una nota firmata dal procuratore Filippo Spiezia, il giudice per le indagini preliminari non aveva accolto l'istanza. La decisione era stata dunque appellata, e ora ecco il pronunciamento del Riesame che "ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza dei reati elevati agli indagati e dell’aggravante del metodo mafioso come contestata", si legge nel comunicato.

Nell’applicare la misura di custodia cautelare in carcere, il Riesame ha ravvisato "il pericolo di inquinamento probatorio e il pericolo di reiterazione del reato". L’ordinanza del tribunale del riesame non sarà comunque esecutiva fino a che non diverrà definitiva.

I fatti ad Agosto 2024

Ea più o meno un anno fa, Agosto 2024: "Gli indagati inviarono alle persone offese le prime richieste estorsive", ricostruisce la procura fiorentina. 

Iniziarono le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e portate avanti dal reparto operativo speciale (Ros) dei carabinieri di Firenze. Gli inquirenti, si spiega, portarono ad appurare che la coppia "ha reiteratamente inviato pressanti, ossessive, minacciose richieste di denaro ai due imprenditori". Uno dei due cedette alle minacce, consegnando alla donna del denaro.

Non solo: si scoprì che nel periodo in questione l'uomo era detenuto in carcere. Ciò malgrado, sarebbe riuscito a inviare messaggi tramite telefonino sia alla moglie che a una delle persone offese.