Cronaca

Allarme bomba sull'Alta velocità, indagine per terrorismo ed eversione

La procura fiorentina coordina le indagini dopo i fatti che hanno paralizzato la linea Firenze-Bologna, con ritardi dei treni oltre le 6 ore

Si indaga per attentato alla sicurezza dei trasporti, aggravato dalla finalità di terrorismo ed eversione per i fatti che la scorsa notte hanno provocato la paralisi della linea di Alta velocità Firenze-Bologna, con ritardi dei convogli anche superiore alle sei ore.

L'attività investigativa è coordinata dalla procura di Firenze, e a procedere è la direzione distrettuale antimafia (Dda).

Tutto è iniziato intorno alle 19,10 di ieri sera. Prima un macchinista in transito nella galleria di confine fra Toscana ed Emilia-Romagna aveva segnalato intrusi nel punto fra Idice e San Pellegrino. Poi la telefonata anonima che annunciava in quella galleria la presenza di un ordigno.

E' scattata la mobilitazione con polizia ferroviaria, digos, polizia scientifica e artificieri. L'ordigno non è stato rinvenuto, e nemmeno le persone. Tuttavia alcune telecamere all'interno della galleria di Firenzuola sono risultate danneggiate e divelte. Anche la porta di un casottino dell'elettricità a servizio dell'Av è stata danneggiata. Nel procedimento si ipotizzano anche i reati di furto aggravato e danneggiamento.

La polizia ferroviaria ha comunque l'acquisizione delle immagini della videosorveglianza. La telefonata col falso allarme bomba indirizzata all'ufficio di pronto intervento delle Ferrovie a Bologna sarebbe stata effettuata da una delle colonnine presenti all'interno della galleria.

Le indagini fin da subito non hanno escluso alcuna pista. Non risultano pervenute rivendicazioni, ma tra le piste si è seguita fin dalle prime ore anche quella anarchica: ieri in Toscana si sono svolti un blitz con nove misure cautelari che ha avuto per epicentro Carrara e lo sgombero a Firenze di uno stabile occupato, ancora oggi presidiato dalle forze dell'ordine.