Cronaca

Delitto Olsen, Diaw il condannato non si arrende

I legali del senegalese condannato a 30 anni di carcere hanno annunciato il ricorso in appello. Il fratello: "Il colpevole è ancora libero"

Ashley Olsen

"Sono convinto che Cheik sia innocente al cento per cento, il colpevole è ancora in giro". Il fratello del giovane senegalese condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio dell'americana Ashley Olsen, 35 anni, continua a credere che non sia lui l'assassino. "Non hanno cercato la verità ma la verità verrà fuori - ha detto il giovane ai cronisti dopo la sentenza - Adesso andrò a trovare Cheik e lo tranquillizzerò: gli avvocati stanno continuando a lavorare in vista dell'appello".

Il corpo senza vita di Ashley Olsen fu ritrovato dal fidanzato nell'appartamento della donna nlel'Oltrarno il 9 gennaio scorso (vedi articoli collegati). Pochi giorni dopo fu arrestato con l'accusa di omicidio Cheik Diaw, 27 anni, che, pur ammettendo di aver trascorso alcune ore con la donna nella sua abitazione e di aver avuto un violento litigio con lei, ha sempre negato di averla uccisa.

"In appello dovremo essere più convincenti per arrivare a un'assoluzione - hanno dichiarato gli avvocati del senegalese Federico Bagattini e Antonio Voce - La sentenza è stata negativa e l'unica consolazione è che è stata esclusa l'aggravante della crudeltà".

Subito dopo la lettura della sentenza nel tribunale di Firenze, i genitori di Ashley Olsen si sono recati sulla tomba della figlia, nel cimitero di Soffiano. "Siamo molto tristi, Ashley ha lasciato un vuoto che ricordiamo ogni giorno" hanno detto ai giornalisti.

"La sentenza non ci rende felici ma siamo soddisfatti perchè chi si è macchiato del delitto è stato individuato in modo certo" ha invece commentato il legame della famiglia Olsen, Michele Capecchi.