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Consumo di suolo, due comuni toscani tra i più risparmiosi

Montale e Firenze esempi virtuosi contro la cementificazione mentre a livello nazionale il fenomeno peggiora e cresce l'allarme

Foto di archivio - frana

Consumo di suolo, un tema particolarmente sentito e legato alla salvaguardia dell'ambiente come alla sicurezza dei cittadini. Ma la Toscana come se la cava? Andando in controtendenza rispetto al resto d'Italia fra i territori più virtuosi spuntano Montale nel Fiorentino (tra comuni medi) con addirittura 0 ettari in più consumati lo scorso anno e tra i capoluoghi delle città metropolitane si merita un posto tra i migliori anche Firenze, insieme a Genova e Reggio Calabria.

I risultati emergono dal rapporto pubblicato dal Sistema nazionale per la protezione ambientale 'Il consumo di suolo in Italia 2023' messo sotto la lente di ingrandimento anche da Arpat.

Il consumo di suolo si spiega nel report "continua a trasformare il territorio nazionale. Al 2022 la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 km2, il 7,14% del suolo italiano (7,25% al netto di fiumi e laghi). La perdita di suolo e di tutti i servizi ecosistemici che fornisce, compresa la capacità di assorbire l’acqua, non conosce battute d’arresto: il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) ricade nelle aree a pericolosità idraulica media, dove il 9,3% di territorio è ormai impermeabilizzato, un valore sensibilmente superiore alla media nazionale (con un aumento medio percentuale dello 0,33%). Considerando il consumo di suolo totale dell’ultimo anno, più del 35% (oltre 2.500 ettari) si trova poi in aree a pericolosità sismica alta o molta alta. Infine, il 7,5% (quasi 530 ettari) è nelle aree a pericolosità da frana".