Cronaca

Camorra in Toscana, riciclaggio nelle concerie

Sei aziende del distretto conciario coinvolte in un'inchiesta della Dda. Denaro sporco utilizzato per pagare in nero i dipendenti. Due arresti

Centinaia di migliaia di euro, frutto di attività illecite di un clan camorristico, venivano ripulite attraverso aziende del distretto conciario toscano i cui titolari 'acquistavano' il denaro sporco per pagare in nero i dipendenti. E' questo il complesso meccanismo ipotizzato dai carabinieri di Firenze, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia, nella seconda parte dell'operazione "Vello d'oro" che nel 2018 portò all'arresto di 14 persone e oggi all'esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due indagati residenti a Napoli. Le accuse a loro carico sono riciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Nell'indagine sono indagate altre 18 persone.

Durante l'inchiesta, durata due anni, gli investigatori hanno scoperto e documentato rapporti affaristici tra soggetti vicini ad un clan camorristico e almeno sei aziende del settore conciario.

Le ditte del Napoletano avrebbero trasferito i soldi in Toscana emettendo fatture false attraverso ordini fittizi di merce e ricevendo in cambio pagamenti con bonifici bancari.