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Bandiera neonazista, avviata un'indagine

Il procuratore ha avviato l'esame della posizione disciplinare del giovane militare che ha esposto il vessillo. Sdegno di Di Giorgi, Anpi, Arci e Cgil

Il comandante del sesto battaglione Carabinieri Toscana, il tenente colonnello Alessandro Parisi, ha affermato in una nota che la vicenda della "esposizione di un vessillo rappresentante la bandiera in uso alle forze armate prussiane e di altre immagini esposte all'interno di un locale della caserma Baldissera di Firenze", ovvero la "camerata occupata da un giovane militare del sesto battaglione carabinieri Toscana è stata immediatamente oggetto di accertamenti da parte della scala gerarchica - che ha già informato l'autorità giudiziaria militare - avviando altresì l'esame della posizione disciplinare dell'interessato, per il grave comportamento posto in essere".

Sulla vicenda è stata avviata un'indagine.

Preoccupata dell'episodio della caserma Baldissera la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi che ha commentato: "Firenze città medaglia d'oro della Resistenza non può accettare che si espongano simboli neonazisti, tanto più in una caserma dell'Arma: condanniamo fermamente l'episodio ed auspichiamo che vengano presi quanto prima provvedimenti esemplari nei confronti della persona che si è resa protagonista di questo squallido gesto".

"Chiamarlo un atto vergognoso sarebbe poco. L'esposizione della bandiera neonazista dentro la caserma Baldissera dei carabinieri di Firenze è intollerabile". E' quanto si legge in una nota congiunta di Anpi, Arci e Cgil Firenze. "Non è solo uno sfregio a uno dei simboli della sicurezza della nostra comunità: l'Arma dei Carabinieri - hanno aggiunto -. Ma è anche e soprattutto un colpo al cuore dei valori sui quali si fonda la Repubblica italiana".