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Il ricordo di Moro a 40 anni dal rapimento

Tanti i messaggi di ricordo anche in Toscana per omaggiare la memoria del presidente DC sequestrato e ucciso dalle Brigate Rosse

Foto Twitter Quirinale

Nel giorno in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori in via Mario Fani a Roma dove le Brigate Rosse sequestrarono il presidente della Democrazia Cristiana uccidendo i cinque agenti della sua scorta, anche in Toscana si è rinnovato il ricordo di quel 16 marzo di quarant'anni fa. 

"Quella fu la notte ma anche il giorno della Repubblica perché dopo quel giorno nella coscienza degli italiani nacque il senso della barbarie a cui la demagogia e il populismo delle Brigate Rosse ci stavano conducendo con la loro violenza - ha detto il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani - fu un momento drammatico ma anche quello in cui il Paese prese consapevolezza di come contrastare la violenza". "Forse se ci fosse una trattativa anche la vita di Moro sarebbe stata salvaguardata e ritengo, quarant'anni dopo, che chi sposava il partito della trattativa faceva una cosa giusta. Aldo Moro era l'uomo che esplorava la strada dell'incontro tra forze politiche anche molto diverse. Si volle colpire lui per colpire lo Stato". 

Sulla vicenda di Moro è intervenuto anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. Si tratta di "una pagina molto difficile del nostro Paese, che purtroppo si è conclusa in modo drammatico. Queste esperienze devono rappresentare un insegnamento quotidiano per il nostro Paese, che anche oggi è chiamato a svolgere un'altra battaglia contro un terrorismo diverso ma comunque potente, forte". Nardella ha poi aggiunto: "Tutti i terrorismi hanno la stessa matrice, quella della destabilizzazione e dell'odio. E tutti i terrorismi hanno un solo antidoto, l'unità della società civile e delle istituzioni che devono fare fronte comune. Oggi quindi non è solo il giorno del ricordo, di questa grande figura che è stata Aldo Moro e di quella pagine difficile, ma è anche un'ennesima occasione di riflessione e reazione".

A Roma, in occasione dell'anniversario è stato anche inaugurato il monumento commemorativo dedicato agli uomini della scorta Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.