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Canoni troppo bassi, ex soprintendente a rapporto

La ex soprintendente Alessandra Marino e una funzionaria dovranno rendere conto alla Corte dei Conti per la concessione di appartamenti dello Stato

Al centro della vicenda c'è un presunto danno erariale pari a 2 milioni e 800mila euro che, stando ai risultati di un'inchiesta della Guardia di Finanza, viene contestato alla ex soprintendente ai Beni culturali e a una funzionaria  della stessa Soprintendenza per aver applicato canoni di concessione troppo bassi a una serie di appartamenti di proprietà dello Stato situati in luoghi di grande prestigio come Palazzo Pitti, il giardino di Boboli e le ville medicee della Petraia e di Poggio a Caiano. Immobili demaniali concessi a dipendenti in servizio o in pensione a prezzi anche cinque volte più bassi a quelli di mercato (vedi articolo collegato).

In patrticolare la ex soprintendente Marino non avrebbe rispettato una circolare del Ministero delle Finanze del 1999 che vincola al regime di libero mercato la determinazione di canoni di concessione di alloggi demaniali di alto pregio storico e artistico. Alla funzionaria invece è contestato di aver redatto i regolamenti per le concessioni degli alloggi violando la stessa circolare.

Il danno erariale complessivo, secondo le Fiamme Gialle, si aggirerebbe intorno agli otto milioni di euro ma, considerando la prescrizione, la Corte dei Conti potrebbe calcolare il risarcimento solo a partire dal 2012 e quindi l'importo scende a 2,8 milioni.