Cronaca

Estorsione nella Mercafir, arrestati in cinque

In manette un imprenditore e i suoi emissari che, con metodi mafiosi, hanno estorto denaro a una ditta di ortofrutta. Indagini su altre estorsioni

Aveva assoldato due calabresi collegati alla cosca della 'ndrangheta dei Di Stefano Tegano l'imprenditore bergamasco arrestato dalla Guardia di Finanza su richiesta della Direzione distrettuale antimafia per l'estorsione messa in atto nei confronti di due fratelli, titolari di una ditta di ortofrutta che operava nel mercato all'ingrosso della Mercafir e che nel 2013 è fallita. 

L'uomo vantava alcuni crediti nei confronti dei due fratelli e, per recuperarli al di fuori delle procedure previste dalle norme sui fallimenti, aveva assoldato due emissari calabresi, anche loro finiti in carcere per le gravi minacce inflitte alle vittime. Sono invece agli arresti domiciliari due napoletani accusati di aver partecipato alle estorsioni, condotte vantando ad ogni occasione i legami con la 'ndrangheta.

L'estorsione ai danni della ditta di ortofrutta fiorentina è, al momento, l'unico episodio contestato ai cinque arrestati. Ma la documentazione bancaria raccolta durante le indagini ha portato gli inquirenti a sospettare che il quintetto sia riuscito a 'riscuotere' con la forza più di duecentomila euro prendendo di mira anche altri imprenditori, toscani, piemontesi e lombardi, nessuno dei quali, finora, ha sporto denuncia.

Le accuse a carico degli arrestati sono estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso e bancarotta preferenziale. Dieci le persone indagate nel corso dell'inchiesta, con numerose perquisizioni eseguite a Bergamo, Trento e in Calabria.