Cronaca

Consip, Woodcock non violò i diritti di Vannoni

Il Csm ha assolto il pm da questa accusa e da quella di interferenza con i colleghi romani. Censura invece per l'intervista pubblicata su Repubblica

La sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura ha assolto il pm napoletano John Henry Woodcock e la sua collega Celestina Carrano, incolpati di aver violato i diritti alla difesa del presidente di Publiacqua Filippo Vannoni quando lo interrogarono nel dicembre 2016 in veste di testimone nell'ambito delle indagini su episodi di corruzione in una gara di appalto da 2,7 miliardi di euro bandita dalla Consip, la centrale acquisti del Ministero dell'economia (Vannoni in quella sede dichiarò di essere stato informato nei mesi precedenti dell'esistenza di un'inchiesta sulla Consip dall'allora ministro dello sport Luca Lotti, vedi qui sotto gli articoli collegati).

Il Csm ha assolto Woodcock anche dall'accusa di aver interferito con l'attività svolta dei pm romani a cui fu poi trasferito il ramo d'inchiesta relativo alle fughe di notizie. 

La sezione disciplinare ha invece censurato Woodcock per alcune sue dichiarazioni pubblicate sul quotidiano La Repubblica e incentrate su un altro protagonista dell'inchiesta, il maggiore dei Carabinieri Giampaolo Scafarto. Secondo il Csm, Woodcock in quel caso violò la disposizione dell'allora capo della procura di Napoli, Nunzio Fragliasdo, di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda.

Su questo punto Woodcock si è difeso spiegando di aver avuto con la giornalista che firmò l'articolo solo un colloquio "salottiero" e che la sua interlocutrice gli aveva assicurato che non avrebbe pubblicato niente. Il difensore del pm napoletano ha annunciato la presentazione di un ricorso in Cassazione contro questa parte della sentenza della sezione disciplinare de Csm.

Anche la procura generale del Csm si è detta non soddisfatta del verdetto nel suo complesso, riservandosi di valutare a sua volta un ricorso in Cassazione.