Gli sversamenti di combustibile avvenuti dopo l'esplosione nel deposito Eni di Calenzano, costata la vita a 5 lavoratori, hanno portato o no gli idrocarburi fin nelle acque di falda e nei terreni attorno al sito? Per appurare l'eventuale presenza di inquinanti e semmai anche la loro concentrazione, nell'ambito delle indagini sulla tragedia la procura di Prato ha disposto verifiche circa l'inquinamento ambientale che l'evento e le condotte successive potrebbero aver prodotto.
L'incarico di consulenza tecnica è già stato conferito sulla scorta dei malfunzionamenti nel sito accertati nel corso dei vari sopralluoghi.
Adesso verranno ispezionate acque sotterranee e aree circostanti al deposito, canali di scolo inclusi, per comprendere se vi siano idrocarburi o altre sostanze nocive. Non viene escluso che in questo senso emergano responsabilità penali, ovvero l'esigenza di procedere a bonifica. Tutto ciò implica il mantenimento del sequestro già in atto, anche perché lo stato di pericolo e rischio (sismico, di rottura, legato a fulminazioni, dissesti, eventi meteo) rimane ravvisato e intatto.