Cronaca

Minacce e sfruttamento nel racket delle badanti

Tre persone sono state arrestate e 100mila euro sono stati posti sotto sequestro. L'indagine partita da Bologna ha portato anche in Toscana

Minacce e sfruttamento, con le badanti costrette a lavorare 24 ore al giorno 7 giorni su 7 con contratti irregolari, in un racket che avrebbe fruttato ai 'caporali' guadagni illeciti sui 420mila euro: i carabinieri di Bologna hanno arrestato tre persone per associazione a delinquere, caporalato e truffa aggravata. 

Per loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere, e nei loro confronti è stato eseguito un sequestro preventivo da oltre 100mila euro.

Le indagini sono partite da Bologna, ma hanno portato i militari dell'Arma a scoprire casi anche in Toscana e in particolare nella provincia di Firenze. Tutto è cominciato dalla denuncia, a Ottobre 2023, di una donna che - dovendo trovare qualcuno che l'aiutasse nell'assistenza a un familiare anziano - si è rivolta a un'associazione.

Ebbene, si trattava di quella di uno di coloro che sono finiti in arresto. La donna si è trovata a firmare un pacchetto da 3.400 euro per tre mesi in cambio della ricerca di badanti tramite annunci online. Funzionava così anche negli altri casi individuati in seguito: le badanti così reclutate venivano poi accompagnate dai clienti senza formazione né competenza alcuna. E lì iniziava il lavoro senza posa, con contratto irregolare mai registrato e nessuna copertura assicurativa. 

Quando la famiglia chiedeva la sostituzione delle badanti, l'associazione spariva. Sono almeno 18 i casi accertati dagli investigatori e avvenuti fra le province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Firenze, per un giro d'affari da 420mila euro.