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Svolta nella Cgil, stop agli scontri a oltranza

La neosegretaria della Camera del Lavoro Paola Galgani ha inaugurato un nuovo corso dialogante: "Siamo seduti su una bomba sociale ad orologeria"

In mezz'ora di conferenza stampa la numero uno di Borgo dei Greci, che da 15 giorni ha preso il posto di Mauro Fuso, ha rotto molti dei tabù storici del sindacato. 

Dalla difesa pressoché esclusiva dei lavoratori dipendenti, alla tendenza a tenere alta la tensione con i datori di lavoro e con le istituzioni. 

"Vogliamo essere i protagonisti del cambiamento, serve più contrattazione e dialogo - ha detto Paola Galgani -. Noi diciamo no allo schema amici/nemici, non è utile a migliorare né le condizioni dei lavoratori né quelle della comunità. Vogliamo misurarci nel merito delle questioni, ma chiediamo questo approccio anche ai nostri interlocutori”.

Intanto Galgani, 43enne residente a Certaldo dove è stata anche assessore alla sanità fino al 2002, quando è entrata nella Cgil, ha cominciato una serie di incontri con i lavoratori. Primi fra tutti quelli della Seves, che negli ultimi anni sono rimasti nel limbo ma che ora potranno tornare al lavoro grazie all'impegno di alcuni imprenditori intenzionati a far ripartire la produzione di mattoni in vetro-cemento.

"Presto - ha detto Galgani - toccherà ai lavoratori degli appalti e dei servizi, quelli più in sofferenza, e l'incidente sul lavoro capitato ieri nel negozio di Zara ne è una prova. Poi vedrò i lavoratori della scuola, che qui da Firenze hanno fatto sentire forte la contrarietà alla riforma, e in seguito tutti gli altri. Cercheremo di stare meno nei palazzi e più sui luoghi di lavoro, le scelte vanno fatte basandosi su confronto e partecipazione".

Ma la vera svolta Galgani intende imprimerla nell'approccio al mondo del lavoro. "Sui lavoratori più giovani e i contratti atipici - ha detto la neosegretaria -, la Cgil deve fare uno sforzo ulteriore".

"Dobbiamo misurarci con una proposta che tenga insieme la rivalutazione delle pensioni con un elemento di solidarietà verso i lavoratori più giovani - ha ammonito Galgani -, altrimenti fra qualche anno avremo una bomba a orologeria di natura sociale".

Quello che per il momento non cambia, invece, è il rapporto con Confindustria. La neosegretaria ha infatti lanciato una staffilata all'organizzazione degli industriali che vorrebbe rinegoziare i contratti di lavoro scaduti, invece di rinnovarli. "L'approccio di Confindustria rispetto alle riduzioni dei salari è francamente intollerabile - ha detto - in un paese in cui, a fronte di aziende che hanno per fortuna ancora e anzi sono migliorati nei dati sull'esportazione, continuiamo ad avere un problema di domanda interna assolutamente importante".