Attualità

​Sollicciano contro la pena di morte

Bill Pelke, noto per le sue campagne contro la pena di morte, ha incontrato i detenuti insieme alla Comunità di Sant'Egidio e la direzione del carcere

"La risposta è l'amore e la compassione per tutta l'umanità. La risposta è amare coloro che ti odiano, quelli che ti perseguitano, coloro che compiono ogni sorta di male contro di te. Io sono cristiano e Gesù ha detto: 'Chi è senza peccato, scagli la prima pietra'. Secondo questo principio nessuno di noi può lanciare la pietra della morte". Lo ha detto Bill Pelke davanti ai detenuti di Sollicciano parlando di pena di morte.

Ruth, la nonna di Bill, aveva 78 anni ed insegnava la Bibbia ai ragazzini del vicinato nella cittadina di Gary in Indiana. Il 14 maggio 1985 quattro ragazzine liceali bussarono alla sua porta per ascoltare la sua lezione e lei le invitò ad entrare in casa. Fu uccisa brutalmente. Un anno dopo una delle ragazze, Paula Cooper, venne condannata a morte. Aveva 15 anni all'epoca del delitto. All'inizio anche Bill era d'accordo con la condanna a morte per quella ragazzina che aveva ucciso così brutalmente sua nonna.

Poi Bill cambiò idea. Pensò che sua nonna non avrebbe voluto un altro omicidio, perché gli ricordava sempre il comandamento "Non uccidere". Perdonò Paula. Prima cominciò a scriverle, poi andò a trovarla. Quindi cominciò a darsi da fare affinché la condanna a morte fosse commutata. Grazie alla pressione internazionale e all'intervento di Giovanni Paolo II la condanna a morte di Paula venne commutata in una condanna a 60 anni di carcere.

Bill oggi dedica tutta la sua vita a parlare della sua esperienza in tutto il mondo, affinché venga ovunque abolita la pena di morte. Sin dal 1998 ha partecipato a diversi incontri e tour internazionali nell'ambito della Campagna per l'Abolizione della pena di morte, organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio.