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Appello per salvare la casa di Moscerino ai Renai

Abitata da quasi 40 anni è diventata una installazione artistica, l'appello chiede uno spostamento per salvaguardare l'opera nella cassa di espansione

La dimora dell'artista Alfio Vanni, in arte Moscerino, è messa a rischio dalla realizzazione della cassa di espansione dei Renai sul territorio di Signa, per questo motivo il consigliere metropolitano Paolo Gandola ha inviato una lettera al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al sindaco di Signa Giampiero Fossi e all'amministratore unico dell’Isola dei Renai Andrea Marzi per sollecitare un loro intervento e salvaguardare. 

Gandola ha chiesto alle istituzioni coinvolte di salvaguardare il patrimonio artistico di Moscerino prevendo "il suo spostamento in altre aree dell’ampio parco dei Renai, stante l’importante funzione sociale e culturale per la comunità territoriale di riferimento".

“Sebbene la realizzazione della cassa di espansione dei Renai nel Comune di Signa, rappresenti una priorità ineludibile, l’avvio dei cantieri per la costruzione dell’opera potrebbe comportare la demolizione della dimora di Moscerino, su cui già grava da tempo un’ordinanza di sgombero emessa, doverosamente, dall’amministrazione comunale in seguito all’ondata di piena che travolse i Renai, quale cassa di espansione naturale, nell’autunno del 2019. Tuttavia Alfio Vanni è unanimemente riconosciuto come il pioniere dei Renai e vi abita da quasi trentasette anni dopo essersi esibito per vent’anni come animatore al Caffè Roma di Alassio. Sulla bocca dell’Arno ha trasformato l’antica casa contadina in una installazione di arte contemporanea dove ha dato sfogo alla sua arte di intrattenitore puro. Negli anni non solo i signesi sono rimasti sorpresi della sua dimora, ma centinaia di persone, stranieri compresi, si sono recati nei Renai per conoscere Moscerino e visitare la sua installazione. Alfio Vanni è diventato, quindi, un cantore universale”.