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Appalti pubblici, l'indagine travolge Cristianini

Il sindaco di Signa è coinvolto nell'inchiesta che riguarda tre dipendenti dell'ufficio tecnico. L'inchiesta partita da una scritta sul muro

Quella scritta sul muro che recitava "Chi non ha pagato tangenti sensa una priopisata (così nella scritta) metta un asterisco qui" ha scoperchiato il vaso di Pandora dell'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Firenze sulle irregolarità nella gestione degli appalti pubblici da parte dell'ufficio tecnico del Comune di Signa. 

Le tangenti di cui si parla nella scritta, come riporta il quotidiano La Nazione, alla fine non sono emerse, ma ai tre dipendenti comunali finiti al centro dell'inchiesta sono comunque contestate le libertà nell'interpretazione delle regole che riguardano la gestione degli appalti. A loro e ai titolari di due aziende appaltatrici, oltre che a un consulente esterno, sono contestati il falso in atto pubblico e ’abuso d’ufficio e si arriva anche alla truffa ai danni dello Stato. 

Ora nel vortice dell'inchiesta è finito anche il sindaco Alberto Cristianini, accusato di falso ideologico in atto pubblico per aver omesso di dire che i lavori per il parcheggio della stazione non erano complementari a quelli di piazza Stazione. La differenza non è da poco perché la complementarietà prevede procedure ben diverse rispetto alla non complementarietà.

Il sindaco ha subito informato il Consiglio comunale dell'indagine sul suo conto.