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Sgombero ex Cnr, la versione dei Rom

Nuove proteste dell'associazione Nazione Rom dopo l'intervento nell'area dell'ex Cnr: "La Prefettura ha smentito di aver emesso l'ordinanza"

All'interno dell'ex Cnr vivevano 70 rom, fra cui 21 minori e un neonato. Il 20 Maggio,  tutti quanti sono stati allontanati dall'area sulla base di un'ordinanza che, secondo quanto riferiscono l'associazione Nazione Rom, non sarebbe stata firmata dalla Prefettura ma dal sindaco di Scandicci Fallani.

"Lo sgombero delle famiglie dall'ex Cnr si è svolto pacificamente senza nessuna resistenza - dichiarano i rappresentanti dell'associazione Nazione Rom - Ma nell'operazione è mancato completamente un piano di inclusione. Le uniche soluzioni offerte dal Comune prevedevano la separazione dei nuclei familiari e la collocazione in strutture protette delle madri e dei minori, anche se queste strutture sono adibite ad accogliere vittime di violenza domestica o si situazioni di marginalità in cui la figura del padre è assente". "Gli uomini Rom, compresi i padri delle famiglie dell'ex Cnr, sono stati invece prelevati con la promessa di collocarli presso la Misericordia di Lastra a Signa - prosegue la nota dell'associazione -  Nei fatti invece si è tentato di trasferiti a Pistoia con l'obiettivo di deportarli nella montagna dell'Abetone. Nella notte, soltanto dopo una dura protesta, i padri Rom sono stati riportati a Firenze e lasciati alla stazione di Santa Maria Novella".

"Il 21 Maggio donne e bambini, dopo aver trascorso la notte all'interno di alcune strutture, si sono trovati nuovamente senza una casa - continua la nota - Le famiglie si sono così riunite. Padri, madri e bambini hanno trovato ospitalità in una struttura di Quaracchi. La frequentazione delle scuole, interrotta dallo sgombero, verrà garantita non appena sarà terminata la costruzione delle nuove baracchine. Alcuni libri dei piccoli si trovano ancora all'interno dell'ex Cnr, con i loro vestiti e le copertine. Protocolleremo una richiesta ufficiale al sindaco Fallani per recuperare i beni e gli averi delle famiglie e dei bambini". 

"Ad oggi, nessun documento ufficiale è stato scritto e rilasciato dal Comune di Scandicci - conclude la nota - Nessun piano di accoglienza fornito, nessun progetto di inclusione".