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Restauro fiorentino per la Ceramica Sestese

Sono 18 i modelli della Collezione Fantechi che verranno rimessi a nuovo dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze dopo l'incendio di alcuni anni fa

Ceramica, 18 modelli della Collezione Fantechi a nuova vita grazie all'Opificio delle Pietre Dure. I modelli in gesso custoditi all'interno dell'Archivio della Ceramica Sestese erano rimasti danneggiati dall'incendio avvenuto alcuni anni fa, e adesso saranno restaurati. Il Comune di Sesto Fiorentino ha infatti accolto favorevolmente la richiesta arrivata dall'istituto del capoluogo che ha già da tempo ultimato il lavoro di catalogazione e progettazione del restauro dell'intera collezione.

I 18 modelli, caratterizzati da diversi fenomeni di degrado, saranno oggetto di studio e restauro da parte degli allievi della Scuola di Alta formazione presso l'Opificio e svolgeranno l'attività presso la sede dell'Archivio, documentando tutte le fasi dell'intervento sotto la supervisione dei docenti restauratori. 

L'accordo non prevede costi a carico dell'amministrazione comunale che dichiara la propria soddisfazione: "Si tratta di una collaborazione avviata già da tempo con l'Opificio, una delle istituzioni più importanti e prestigiose a livello internazionale nel campo del restauro", ricorda l'assessore alle attività produttive Gabriella Bruschi. 

"L'Archivio della Ceramica Sestese custodisce al suo interno un patrimonio artistico e documentale straordinario dell'attività delle più importanti manifatture attive nel nostro territorio tra Ottocento e Novecento. Anche grazie a questa iniziativa - osserva l'assessore - in futuro dovremo valorizzarlo e farlo conoscere per riscoprire l'importanza della ceramica nella tradizione e nell'identità della nostra città".