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Museo di Doccia, il Pd scrive a Franceschini

I democratici chiedono l'acquisizione da parte dello Stato: "La proprietà deve essere pubblica, il museo è patrimonio della collettività"

"Lo Stato acquisisca il museo di Doccia della Richard Ginori". Questa la richiesta contenuta in una lettera inviata al ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini dal gruppo consiliare del Pd di Sesto Fiorentino e dal partito sestese.

A renderla nota il capogruppo Pd Lorenzo Zambini e la reggente del partito Claudia Pecchioli. "Pensiamo - spiegano - che la proprietà del museo debba essere pubblica e come soggetto pensiamo allo Stato in primis. Come abbiamo scritto nella lettera indirizzata al ministro. Crediamo fortemente che il museo di Doccia sia patrimonio della collettività, un patrimonio che rappresenta nel mondo la cultura, il lavoro e l'identità di un Comune come Sesto Fiorentino e dell'Italia intera. L'acquisizione da parte dello Stato sarebbe un fatto di straordinaria importanza e rappresenterebbe un coronamento per l'identità culturale di tutti noi", hanno continuato Zambini e Pecchioli. 

"Oggi però - spiegano ancora - siamo anche preoccupati sul rallentamento della vicenda dell'acquisizione dei terreni su cui sorge la fabbrica. Passo fondamentale per sbloccare il futuro di quell'area. E mentre i lavoratori con un grande senso di responsabilità hanno accettato un importante taglio economico ai propri stipendi le banche giocano a nascondino. Lo diciamo chiaramente. E' inaccettabile giocare sulla testa dei lavoratori. Quando sindacati, Rsu e lavoratori organizzeranno una iniziativa di mobilitazione il Partito democratico di Sesto sarà accanto a loro per fare in modo che questo eterno balletto si possa finalmente risolvere per pensare finalmente al futuro", concludono Zambini e Pecchioli.