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Sdegno per l'attacco a Caselli: "Gesto fascista"

L'ira del presidente della Regione Rossi, del sindaco Nardella e dei vertici di Universistà e Pd. Gli organizzatori si imbavagliano per protesta

Foto da Twitter

In segno di solidarietà con l'ex magistrato studenti della Sinistra universitaria e sostenitori di Libera hanno dato vita ad un flash-mob nell'aula dove l'incontro avrebbe dovuto tenersi, imbavagliandosi e esponendo uno striscione sul quale era scritto il testo dell'art.21 della Costituzione, relativo alla libertà di espressione. "Si è trattato di una vera e propria censura quella che ha riguardato Caselli", hanno spiegato gli studenti che hanno organizzato il flash-mob.

Ma sono state molte le reazioni all'accaduto anche a livello istituzionale. Il più duro è stato il governatore Enrico Rossi che sul suo profilo Facebook non ha usato mezzi termini: "Impedire a Giancarlo Caselli di parlare di lotta alla mafia a una platea di giovani universitari fiorentini, definendolo 'boia torturatore', è stato un gesto fascista grave e violento ". Di fronte a una "tecnica intimidatoria che punta al controllo del territorio e minaccia la libertà - ha quindi aggiunto Rossi - mi rendo disponibile a riorganizzare, insieme alle associazioni universitarie, la conferenza" perché, ha concluso, "non possiamo darla vinta ai nemici della democrazia ".

Per il sindaco di Firenze Dario Nardella, invece, "è grave che in una società democratica come la nostra si verifichino ancora episodi come quello che ha portato il magistrato Giancarlo Caselli a rinunciare all'iniziativa organizzata al Polo universitario di Novoli" e "non è tollerabile che venga calpestata ancora una volta la libertà di espressione , soprattutto quando doveva essere affrontato un tema importante come quello della lotta alla mafia".

Alla luce dell'accaduto, il rettore Alberto Tesi ha invece partecipato all'incontro studentesco a cui era prevista la presenza di Caselli. "Ho voluto portare di persona agli organizzatori e ai presenti - ha spiegato - la solidarietà che il Senato accademico ha espresso nella propria mozione. Episodi come quello che si è verificato sono del tutto estranei e opposti alla natura dell'Università e delle sue finalità".

Parole dure, infine, anche da parte del Pd toscano che, per bocca del responsabile legalità e sicurezza Emiliano Poli, parla di "brutta giornata per la democrazia". "Consideriamo inaccettabile - ha aggiunto - che un magistrato che ha dedicato la propria vita alla lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata venga definito un personaggio sgradito". 

Con una nota congiunta, invece, il segretario metropolitano del Pd di Firenze Fabio Incatasciato, quello cittadino Federico Gianassi, e quello metropolitano dei GD Raffaele Marras condannano "le scritte minacciose e inquietanti sui muri dell’Università, le farneticanti frasi sulla rete espresse da quel Collettivo e la surreale manifestazione di protesta in assenza del magistrato, segno di un clima di violenza che sta passando ormai il segno ".