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​Scandicci si candida per gli Uffizi diffusi

Il sindaco Sandro Fallani ha accolto il direttore Eike Schmidt per mostrare le possibili collocazioni delle opere degli Uffizi negli spazi cittadini

Sandro Fallani con Eike Schmidt

Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt ha incontrato il sindaco Sandro Fallani sulla partecipazione di Scandicci al progetto Uffizi diffusi.

La candidatura è stata presentata dal Comune alla direzione e al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. 

“Scandicci è una città a vocazione contemporanea - è scritto nella lettera di candidatura al progetto Uffizi Diffusi - tanto da avere un Piano Direttore che contiene le linee di sviluppo del nuovo centro cittadino firmato dall’architetto Richard Rogers”.

Il primo cittadino e il direttore si sono incontrati in occasione di una visita ai più importanti luoghi pubblici cittadini lungo l’asse urbano che dal Castello dell’Acciaiolo attraversa le piazze Resistenza, Togliatti, Matteotti. Alla visita hanno partecipato anche l’assessora alla Cultura Claudia Sereni e il Vicesindaco Andrea Giorgi.

Gallerie degli Uffizi e amministrazione istituiranno un gruppo di lavoro ristretto, con la partecipazione dell’assessorato alla Cultura, e si incontreranno di nuovo entro poche settimane per definire gli aspetti tecnici ed artistici del progetto.

"Valorizzare le specificità e le vocazioni culturali dei territori è uno degli obiettivi principali di Uffizi diffusi - ha detto il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - e per Scandicci sono state messe in campo tante buone idee. Inoltre non dobbiamo dimenticare che Scandicci possiede il valore aggiunto di una posizione strategica nella 'geografia' degli Uffizi diffusi, collocandosi a metà strada tra Firenze e Montelupo Fiorentino, dove sorgerà uno dei grandi cuori espositivi e non solo del progetto, la Villa Ambrogiana".

“Gli Uffizi Diffusi rappresentano una straordinaria novità artistica per uno dei più importanti musei del mondo, e al tempo stesso un’occasione unica per l’affermazione della grande Firenze - ha detto Sandro Fallani al termine della visita - è una vera e propria rivoluzione culturale, per la prima volta si riconosce come l’allargamento dei confini storici del capoluogo e l’attenzione a quanto accade tutto intorno arricchisce l’intera città, a partire dal centro che probabilmente non sempre sa attingere al fermento dei tanti luoghi vitali, laboriosi e creativi della Metropoli e della Regione”.